Dall’amore per la musica, passando per la malattia del papà e il forte legame con il fratello, fino al percorso a X Factor, Joėlle ha dipinto un quadro della sua vita con garbo ed eleganza. E sui progetti discografici: “Stiamo lavorando molto e spero di far uscire i brani al più presto”
Elegante, sorridente e desiderosa di farsi conoscere attraverso la sua musica. Conclusa l’esperienza a X Factor Giorgia Turcato, in arte Joėlle, non si è più voltata a guardare indietro. O meglio, lo ha fatto cercando di raccogliere dal passato quanti più insegnamenti possibili. E adesso, ha la piena consapevolezza di voler trasformare il suo sogno in un lavoro.
Alle audizioni di X Factor hai stregato la giuria con una versione acustica di “Nothing Breaks Like a Heart”. Cosa significa per te questo brano?
È davvero importante per me. Mi sono molto avvicinata alla musica quando mio papà si è ammalato, ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta e con lui cantavo e suonavo, specialmente questa canzone. Mi trasmette forza, soprattutto il testo perché è molto vero. “Nothing Breaks Like a Heart” significa che “nulla è rotto più di un cuore” e questo mondo, a volte, lascia delle cicatrici che non bisogna coprire, ma mettere in evidenza e rendere positive. Sono felice che il messaggio sia arrivato tramite l’esibizione.
Cosa custodisci del tuo percorso a X Factor?
Soprattutto i legami con le persone. E poi l’essere rimasta me stessa, aver accettato anche le mie fragilità. Partecipare è stato sempre un sogno e non è una possibilità che molti hanno. Ho fatto tante conoscenze e capito veramente quanto la musica sia fondamentale nella mia vita. So che saranno necessari numerosi sacrifici, ma sono pronta a rischiare tutto per realizzarmi in questo.
Qual è il tuo rapporto con Rkomi?
Con Mirko abbiamo distinto il rapporto lavorativo, all’interno della trasmissione, da quello personale. Anche se il talent è finito, è rimasta un’amicizia molto bella. Dovevamo incontrarci per una cena, anche con i Santi (Francesi, ndr) e Iako, ma ero in Abruzzo e non ho potuto partecipare. Mirko, però, ha subito proposto di organizzarci per l’anno nuovo. Mi ha detto anche che, se ho bisogno, posso scrivergli. Non è da tutti. Sono molto contenta del bel legame che si è creato e chissà che nel futuro non possa nascere una collaborazione. Io lo spero tanto perché mi piacerebbe anche solo poter fare la corista per lui.
E con gli altri giudici?
Anche con loro è nato un bel rapporto. Mi è dispiaciuto di aver avuto poco modo di parlare con Fedez e spero di poterlo fare in futuro. Si è creato un bel legame con Ambra e con sua figlia, con la quale ci sentiamo spesso. E ho potuto conoscere Dargen. X Factor è bello anche perché non è solo un programma, ma vita reale.
Hai raccontato che la musica ti ha aiutata nei momenti di difficoltà. Com’è nata la tua passione?
La musica è sempre stata la mia migliore amica. Fin da piccolina, mio papà mi faceva ascoltare vinili e cd e guardavamo le videocassette di cantanti italiani come Gino Paoli, che è il nostro preferito, o di gruppi esteri come i Beatles. Lui mi ha fatto appassionare alla musica e mia mamma mi ha iscritto a un coro di voci bianche. Cantavo davvero tutto il giorno: il primo regalo che mi hanno fatto i miei genitori è stato un microfono giocattolo. Quando non l’avevo ancora, con mio fratello usavamo le torce o i coperchi delle pentole. Da quando avevo cinque anni non ho mai smesso di studiare canto e, pian piano che sono cresciuta, ho cominciato a prendere lezioni in modo professionale.
Da quanto suoni, invece?
Ho imparato la chitarra nell’ultimo anno e mezzo e vorrei provare anche con il pianoforte. Lo trovo uno strumento molto intimo, più della chitarra.
Cosa significa per te essere un’artista?
Mi reputo una musicista. Credo che mi sentirò più artista quando usciranno i miei inediti e avrò occasione di cantare a delle serate. Vorrei far conoscere non solo la mia musica, ma specialmente il mio lato umano. Oggi, anche tramite i social, è facile apparire e non mostrarsi per chi si è realmente. Voglio portare verità e farmi conoscere per la persona che sono: emotiva e anche pazza (ride, ndr) per certi aspetti. Per me artista è chi fa appassionare e affezionare la gente.
Su Instagram hai scritto che quando canti il tuo inedito, “Sopravvissuti”, ti senti a casa. Quali emozioni ti trasmette?
Quando la canto mi sento a casa perché penso a mio fratello. Secondo me è una canzone in cui si possono rivedere tante persone. Tutti abbiamo una luce nella nostra vita e, quando mio papà si è ammalato, la mia è stato mio fratello. Ginevra (Lubrano, ndr) e tutto il team che ha lavorato a “Sopravvissuti” sono stati veramente bravi. Il testo descrive il mio passato e rispecchiarmi nelle parole, non avendola scritta in prima persona, significa molto.
Con questo brano vuoi mandare un messaggio di speranza?
Si, ma è necessario lottare per raggiungere i propri obiettivi ed esserne convinti per primi. Mi piace rievocare una frase che può sembrare scontata, ma secondo me è la verità: dopo i periodi bui c’è sempre la luce. Bisogna ricordarsi che non si è mai da soli, bastano anche poche persone per sentirsi incoraggiati nel provare a realizzare i propri sogni.
Con tuo fratello hai un legame speciale. Quanto è importante la famiglia nella tua vita?
Per me la famiglia è tutto. La mia mi ha sempre ascoltata e capita, non è scontato e sono molto grata per quello che stanno facendo per me. Non mi hanno mai fatto sentire sciocca nel seguire il mio sogno. Ad un certo punto ho anche lasciato l’università e non escludo, in futuro, di riprendere gli studi. Ma sento che al momento voglio concentrare le mie forze sulla musica e sono disposta, se serve, a trovare un’occupazione momentanea per portare avanti il mio sogno e farlo diventare un lavoro. Avere una famiglia che supporta la mia scelta, anche solo con le parole o uno sguardo, vuol dire tanto e mi sprona a dare il massimo nella musica. Senza di loro, magari non mi sarei neanche iscritta a X Factor: mi ha spinto mio nonno a farlo. Hanno capito quanto ci tengo a farmi conoscere, anche come persona.
Progetti futuri?
Stiamo lavorando molto e spero di far uscire i brani al più presto. Scrivo in italiano, ma anche e specialmente in inglese e mi piace davvero tanto. Non nego che vorrei “lottare” per introdurre nel mercato discografico canzoni in lingua straniera, magari scritte da ragazzi italiani. Sarebbe bello se si scommettesse su di loro. Per ora sto con i piedi per terra: per iniziare, sto scrivendo in italiano e sono molto contenta.
Qualche spoiler?
Con i nuovi brani conoscerete una nuova Joėlle, che non è quella di “Sopravvissuti”, ma ciò che voglio mostrare di me come persona. Questo non esclude che non ci siano canzoni sulla falsa riga del mio primo inedito.