C’è un ragazzo di 27 anni, ad Abu Dhabi, con il fuoco negli occhi. Lo riconosci perché è concentrato, in silenzio in fondo alla griglia, nella sua monoposto rossa. Posizione diciannove, il piede sull’acceleratore. Vuole il mondiale costruttori, più di tutti. Supera sedici colleghi e arriva terzo, una rimonta incredibile. Ma è deluso. Gli si legge in viso e non fa niente per nasconderlo. Lui, quello stemma con il cavallino vuole vederlo sempre sul gradino più alto del podio. Eppure, dal 2019 ha vinto otto volte: ventisei pole position e solo otto trionfi. La tuta rossa Ferrari, però, Charles Leclerc ce l’ha incollata addosso.
È il principe che aspetta di diventare re, mentre gli anni passano e il suo rivale di sempre gli sfila davanti con quattro titoli mondiali consecutivi in tasca. Ma al Cavallino, ha promesso amore eterno. Saranno i tifosi, la storia, la passione: il rosso gli fa un altro effetto. Anche quando avrebbe potuto scegliere altre strade, ha rinnovato il contratto. Ha accettato il purgatorio, per anni senza un Virgilio che gli tendesse la mano. Ma di trionfare con altri colori, proprio non ne vuole sapere. Charles, per la Ferrari, sembra davvero destinato a diventare una bandiera. Una di quelle che, quando il vento si abbassa, restano lì a sventolare con forza. Come Totti per la Roma, Del Piero per la Juventus, Maldini per il Milan.
Appoggiato al muro, all’ultimo GP della stagione, è rimasto a contemplare quella terza posizione che, alla bandiera a scacchi, per il titolo costruttori è stata troppo poco. Gli occhi di ghiaccio e lo sguardo assorto. Nessuno sconto alla propria prestazione, neanche dopo esser stato eletto pilota di giornata. Un solo cenno d’intesa con Lewis Hamilton, compagno di scuderia per la prossima stagione. Come a dire: “Da domani tocca a noi“. Con la Ferrari, Leclerc vuole vincere per davvero. Non gli basta più il tripudio di Monza, due volte in festa. Non gli basta più nemmeno tagliare il traguardo per primo a casa sua, a Montercarlo. Adesso vuole il mondiale con il Cavallino. Indosso, quel rosso a cui ha giurato fedeltà per sempre.
Foto in copertina e nell’articolo: @scuderiaferrari, @charlesleclerc