Un po’ timido: silenzi tanti, parole poche. Ma a Casa Sanremo Live Box, la voce di Cosimo è stata un bel biglietto da visita. E nella città dei fiori ha vissuto un sogno
Cinque giorni concitati, belli. Poche ore di sonno, tante davanti alla tv con parenti o amici. Si è conclusa la 74esima edizione del Festival di Sanremo: molta musica, spettacolo, ospiti, solite polemiche. Ancora una volta la “settimana santa” – come la chiamano gli addetti ai lavori – ha radunato nella cittadina ligure artisti, discografici, giornalisti, curiosi, appassionati e giovani pieni di sogni. Ci sono state le feste, le canzoni, la gara e la vittoria di Angelina Mango, l’arrivederci degli Amarello dopo cinque anni, ascolti storici, in alcuni casi mai registrati da quando esiste l’Auditel.
Ma Sanremo 2024 è stato molto di più. Nella città dei fiori si sono svolti diversi eventi paralleli alla kermesse, a cui hanno partecipato ragazzi e ragazze da ogni parte d’Italia: cantautori e cantanti emergenti che hanno vissuto un’esperienza unica. Tra di loro anche Cosimo Lo Giudice, ventitreenne siracusano amante della musica e del genere lirico e pop-lirico. Un po’ timido: silenzi tanti, parole poche. Ma a Casa Sanremo Live Box, dove si è esibito nella settimana del Festival, la sua voce è stata un buon biglietto da visita. L’ho intervistato.
Com’è nata la tua passione per la musica?
Sin da bambino, soprattutto grazie a mio papà, ho ascoltato musica classica e lirica, in particolare Andrea Bocelli. Negli anni mi sono appassionato e, confrontandomi con diverse persone e ascoltando le loro opinioni, ho deciso di iniziare a studiare canto.
Performance a Casa Sanremo Live Box nella settimana del Festival. Cosa hai provato?
È stato emozionante, molto più di altre occasioni in cui mi sono esibito su un palco. Sanremo è il cuore della musica. In più ho cantato un brano a cui sono molto legato, tratto da Nuovo Cinema Paradiso: “Se” del Maestro Ennio Morricone. Lui ha anche diretto l’orchestra del Festival.
Cosa rappresenta per te?
È un pezzo che sento mio, il mio preferito per la bellezza del testo e dell’arrangiamento. Mi emoziono ogni volta che lo canto.
Un aneddoto di questa settimana nella città dei fiori?
Sono passato dalla solita quotidianità a una realtà completamente nuova. Ho partecipato a una festa privata insieme a personaggi famosi: c’erano il direttore di X Factor, quello di Universal, Aurora Ramazzotti e molti altri. Sono stato anche a Villa Ormond, dove si sono esibiti alcuni big del Festival, tra cui Mr Rain. Purtroppo, sono dovuto andare via prima della performance de “Il Volo”. Mi sarebbe piaciuto ascoltarli.
C’è stato, in questi giorni, un momento in cui hai pensato di trovarti in un sogno?
Decisamente. Per una settimana, Sanremo è magia assoluta. Ho avuto la possibilità di vedere l’Ariston e gli artisti più conosciuti della musica italiana che passeggiavano per strada. Spesso pensiamo che siano inarrivabili, invece sono persone come noi. In quell’istante, ho realizzato che era tutto reale.
E la città di Sanremo, ti è piaciuta?
È molto carina, ma si popola solo in occasione del Festival. Gli abitanti dicono che il resto dell’anno è mortissima.
Hai visto anche Fiorello.
Sì. L’ho sempre seguito, anche nei suoi programmi in televisione. Sono orgoglioso sia un mio conterraneo, è un fuoriclasse.
Parliamo un po’ di musica. Canzone preferita in gara al Festival?
Mi sono piaciute quelle di Annalisa e dei The Kolors.
Le cover?
Bellissima l’esibizione di Vecchioni e Alfa. Un incontro generazionale che mi ha fatto emozionare, anche perché il prof è stato molto umile, rimanendo un passo indietro e lasciando spazio al giovane cantautore.
Torniamo a parlare di te. Come concili il tuo lavoro con il canto?
È difficile. Per le occasioni e le opportunità più importanti, però, il mio superiore è molto disponibile.
Credi in una carriera come artista?
Oggi è abbastanza difficile, anche per il mio modo di concepire la musica: vero, sincero, trasparente. Non mi piacciono raccomandazioni e sotterfugi.
Quest’anno Live Box. Ma hai pubblicato un inedito e online ci sono diverse tue cover. Sogni il palco dell’Ariston passando per Sanremo Giovani?
Penso che calcare almeno una volta quel palco sia il sogno di qualsiasi artista.
Con chi ti piacerebbe collaborare in un feat?
Se dovessi scrivere un testo, direi Baglioni. Altrimenti Bocelli, è il mio artista preferito fin da piccolo.
Progetti futuri?
Bisognerà alzare sempre di più l’asticella, in primis a livello locale. Giusto sognare, ma altrettanto importante rimanere con i piedi per terra.
Quindi, un passo alla volta.
Sì. A partire dalla mia città, nella quale la musica andrebbe valorizzata. Siracusa offre tanto, ma si investe poco: ci sono diversi artisti che meritano, ma sono rinchiusi in una bolla. Adesso che siamo andati a Sanremo abbiamo fatto notizia, ma andrebbe cambiata la cultura.
Foto in copertina e nell’articolo: @casasanremolivebox