Il ventunenne altoatesino ha sfoggiato un tennis di alto livello e una grande varietà di colpi. Sulla strada per la semifinale, adesso, il finlandese Ruusuvuori, sognando l’ennesimo scontro con Carlos Alcaraz
Potente, preciso e in grande spolvero. In versione rullo compressore, a Jannik Sinner è bastata poco più di un’ora per battere il numero 7 ATP Andrey Rublev e accedere per la terza volta in carriera ai quarti del Miami Open, secondo Masters 1000 stagionale. 6-2, 6-4 il punteggio sul cemento dell’Hard Rock Stadium, in Florida, dove il 21enne altoatesino ha sfoggiato una grande varietà di colpi, confermando il proprio potenziale e dimostrando di poter legittimamente ambire a un posto nella top 10 del tennis mondiale.
Tecnica, cuore e testa le chiavi di un match in cui Sinner non ha mai veramente sofferto: 86% dei punti con la prima di servizio, nessuna palla break concessa, ventotto vincenti e, ciliegina sulla torta, solo otto errori. “Oggi il mio livello è stato ottimo, mi sono sentito bene in campo ed è stata la partita in cui ho servito meglio – ha commentato a caldo l’azzurro –. Ho cercato di giocare con la giusta tattica, bomba contro bomba non è mai facile. Oggi ho cambiato un po’ e sono soddisfatto. Ho cercato di essere più aggressivo di lui”. E in effetti, soprattutto nel primo set, Rublev ha accusato il colpo, concedendo un doppio break e perdendo cinque giochi consecutivi dall’1-0 in suo favore.
Sulla strada per la semifinale, adesso, il finlandese Ruusuvuori, che ha battuto 6-4, 4-6, 5-7 l’olandese Van De Zandschulp. In caso di vittoria, Sinner potrebbe vedersela nuovamente con Carlos Alcaraz (tornato al numero 1 ATP), in uno scontro che è già diventato memorabile. L’obiettivo, però, è migliorare il risultato del 2021, quando l’altoatesino centrò la finale, perdendo poi contro Hubert Hurkacz.
Foto: Jannik Sinner