In un’intervista a “Il Messaggero”, Paolo Banchero ha parlato della possibilità di vestire azzurro. Le variabili da considerare, però, sono molteplici e non è così certo che il classe 2002 abbracci il tricolore
Paolo Banchero predica calma. Dopo la qualificazione dell’Italbasket alla FIBA World Cup 2023, in una recente intervista a “Il Messaggero”, la prima scelta dell’ultimo draft NBA è tornata a parlare della possibilità di vestire azzurro: “Il mondiale con l’Italia sarebbe una grande opportunità, ma deve passare ancora tempo. Devo pensarci bene e discuterne con chi mi sta attorno”. Niente decisioni affrettate né certezze, dunque. Solo la consapevolezza di dover fare la scelta migliore per sé stesso e per il proprio futuro. E se in Italia il sogno è vedere il numero 5 dei Magic con indosso il tricolore, non è così certo che ciò avvenga. Anche perché i fattori da considerare sono molteplici.
La madrepatria e il senso di appartenenza – Banchero ha origini italiane, ma è nato negli Stati Uniti. Quindi, sebbene abbia dichiarato più volte il proprio legame con il Bel Paese, è innegabile che si senta americano. E il solido inizio di stagione, il potenziale e gli evidenti margini di miglioramento non aiutano ad avvalorare l’ipotesi azzurra. Team Usa è una vetrina di superiore valore e certifica lo status di superstar dei migliori giocatori della lega. Ma l’America dà e l’America toglie. E il rovescio della medaglia potrebbe consegnare a Paolo un ruolo di primo piano nell’Italbasket, rendendolo uomo-copertina. E, neanche a dirlo, riceverebbe grande supporto dalla tifoseria. Per l’Italia sarebbe un jolly, inutile nasconderlo.
Il mercato Nike – Nike Jordan ha scommesso su Banchero e anche il colosso di Beaverton (Oregon) avrà voce in capitolo sulla vicenda. Il cestista, classe 2002, ha firmato un contratto di sponsorizzazione pluriennale con il brand e, anche se in minima parte, le dinamiche di mercato potrebbero pesare sulla scelta della nazionale. Qualora Nike decida di investire sull’immagine di Paolo in Europa, anche considerando la “concorrenza” d’oltreoceano, l’ago della bilancia potrebbe pendere verso la maglia azzurra; in caso contrario, Team Usa potrebbe verosimilmente bussare alla porta.
La missione diplomatica dello staff – Il 3 dicembre l’allenatore della nazionale Gianmarco Pozzecco, il presidente della FIP Gianni Petrucci e il direttore generale Italbasket, Salvatore Trainotti, voleranno a Orlando con l’obiettivo di convincere Banchero ad abbracciare l’azzurro. Non c’è la pretesa che sia risolutiva, ma la missione diplomatica dello staff potrebbe essere importante ai fini della scelta conclusiva. Anche perché la power forward dei Magic non ha mai nascosto l’ammirazione per il tricolore: “Mi piace lo stile di gioco degli azzurri, è una pallacanestro eccitante, mi ispira parecchio – ha dichiarato–. La qualificazione è un risultato straordinario, non solo per la squadra, per tutto il Paese. Qualcosa di cui vado orgogliosissimo”.
La questione è spinosa e auspicare un “sì” di Paolo all’azzurro è sacrosanto. Soprattutto dopo che, pochi giorni fa, è arrivata anche l’investitura di Federico Buffa: “Uno così in Italia non c’è mai stato”. Colpevolizzare un ventenne (nato negli USA) per non aver deciso in favore del tricolore a cuor leggero, invece? Un altro paio di maniche.