L’Olimpia si consacra campione d’Italia chiudendo la serie sul 4-2. La copertina, però, è quella di un semplice, consolatorio, caloroso gesto d’affetto.
Un abbraccio iconico, manifesto della serie e della brillante vetrina di pallacanestro che Olimpia e Virtus hanno forgiato dalle fondamenta. Un passaggio di testimone tra chi ha scritto la storia dell’Europa cestistica e chi ne è uno dei potenziali eredi. Un’immagine che travalicherà le barriere del tempo, per ergersi a emblema di rispetto e sportività e a simbolo dell’eterna sfida tra le V nere e le scarpette rosse. Due giganti, come Hines e Jaiteh, si fanno piccoli di fronte alla grandezza del Gioco e allo spirito che, in un’umile palestra di provincia, il professor James Naismith ha infuso a una palla a spicchi. Un fotogramma che risplende di veri valori e allontana polemiche e discussioni futili gravitate intorno alla serie. In un Mediolanum Forum gremito e inespugnato nei playoff, l’Olimpia cuce sul proprio petto il ventinovesimo scudetto della sua storia. L’essenza della pallacanestro, oggi, non è una festa tra coriandoli e spumanti. Ma un semplice, significativo, scatto.