Sipario. I riflettori si spengono, lasciando impresso sul parquet del PalaDozza l’amore di Basket City verso il derby. Un’atmosfera da brividi, coreografie maestose e la cornice di pubblico delle grandi occasioni hanno impreziosito lo spettacolo di una notte che non è mai stata e mai sarà come le altre. Sudore, emozione, agonismo, tensione e giocate spettacolari hanno colorato, per la centododicesima volta, la tela bianca di una rivalità eterna. Il vigore e l’orgoglio di una Effe mai doma si sono scontrati con la profondità, il talento e l’organizzazione delle V nere, che hanno rischiato più volte di subire la rimonta arrembante dei bianco-blu.
Nella cattedrale della pallacanestro italiana è andato in scena un match al cardiopalma, che ha consacrato giovani talenti e confermato la solidità di veterani navigati e avvezzi a respirare a pieni polmoni l’aria rarefatta di eventi così speciali. L’applauso scrosciante, infinito, vero degli spettatori è un ringraziamento autentico a interpreti che hanno scritto una sceneggiatura da film, regalando una serata di spensieratezza, leggerezza e grande basket. 85-82 il punteggio finale, in favore della Virtus. Il dono più grande della palla a spicchi alla città dei portici, però, è sempre stato un altro. Passione, energia, affetto: la religione della pallacanestro. Lunga vita al derby. Lunga vita a Basket City.