Una favola che non conosce i limiti dell’immaginazione. Solo dieci anni fa Tortona era protagonista in C1. Oggi ingabbia la Virtus in una trappola difensiva d’élite e, ancor di più, la rende spettatrice impotente di una prova balistica impressionante. In un cocktail di tenacia, coesione e istinto, la squadra di Marco Ramondino gioca libera dalle pressioni dei pronostici, trovando in tutti i giocatori che calcano il parquet risorse inestimabili. Una sinfonia di tagli, back-door, penetrazioni e scarichi, conditi dal talento dei singoli e ricercati fino a suonare lo spartito nel modo migliore possibile. Novantaquattro punti rifilati ai campioni d’Italia, con un’organizzazione che maschera l’emozione di calcare un palcoscenico così importante. Tortona giocherà la finale di coppa Italia contro l’Olimpia Milano, la squadra italiana più vincente di sempre. E chissà che l’orchestra piemontese non possa ritoccare ulteriormente la straordinaria melodia composta. Non svegliateli da questo sogno. Non adesso.
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Gabriele Scorsonelli
Ventidue anni. Il mare di Sicilia mi ha cullato e cresciuto. Laureato in Comunicazione all’Università di Bologna e studente della Scuola di Giornalismo "Walter Tobagi" a Milano. Amo musica, spettacoli, sport e scrittura. Curioso e folle sognatore. Collaboro con FQ Magazine de “ilfattoquotidiano.it”.